Immaginatevi 30kns di vento, su una deriva che pesa 100kg, appesi da un cavo e paralleli all’acqua, con gli schizzi del mare che vi bagnano il viso, il vento che increspa il mare, il sole che si riflette sull’acqua e l’adrenalina che vi scorre nelle vene…
Se vi trovate in questa situazione vuol dire che siete appesi al trapezio e non vorrete più ritornare a terra.
Il trapezio è un sistema efficace che serve per fare maggior leva, dandovi la possibilità di tenere la vostra barca piatta, evitando così di far scuffiare la vostra deriva.

Agganciandovi con il trapezio, situato vicino alle sartie, potrete stendervi paralleli all’acqua. Attenzione! Per uscire dovrete stare attenti ai piedi: il primo piede verso prua è quello che esce, puntandolo contro le sartie, ed è l’ultimo che entra. In genere la gamba verso prua sta ben tesa.

Fare il prodiere è molto divertente, ma anche molto faticoso. Mentre il timoniere se ne sta tranquillo a condurre la propria imbarcazione, il prodiere deve uscire con il trapezio ogni tre per due anticipando le raffiche rischiando anche di finire in acqua, rimanendo appeso come un pesce all’amo e facendosi trascinare dalla barca con una velocità abbastanza modesta, se non è ancora scuffiata. Saremo in una situazione dove: il nostro salvagente, che
invece di aiutarci a restare a galla, cercherà di soffocarci coprendoci le nostre vie respiratorie, l’acqua di mare cercherà di infilarsi all’interno della nostra cavità orale, e nel mentre, inizieremo a insultare, nella nostra testa, il timoniere che non ci sta ripescando, anzi, magari si sta divertendo a guardare la scena di un salvagente galleggiante tirato dalla barca, visto che ormai il nostro viso sarà coperto da esso; ma, in un men che non si dica il nostro trapezio inizierà a strattonarci, tirandoci su e, dopo qualche mossa acrobatica, ci ritroveremo sulla nostra deriva pronti per continuare e ad andare come se niente fosse successo, scambiandoci con il timoniere solo un bel sorriso.


Buon vento a tutti!
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