martedì 16 marzo 2010

DERIVA

Buona sera a tutti. Stasera non spiegherò un argomento da sapere per poter conseguire l’esame della patente nautica, ma vorrei mostravi un video per farvi vedere cosa vuol dire andare in barca a vela. In questo blog oltre a scrivere post di argomenti essenzialmente teorici, vorrei pubblicare, almeno una volta alla settimana, qualche racconto di esperienza vissuta, con l’intento di spiegare ai non velisti alcune basi teoriche-pratiche essenziali da sapere per poter andare in barca a vela e, nello stesso tempo, di avvicinarmi ai ricordi e alle emozioni di chi velista lo è già da tempo.

La mia poca esperienza velistica è basata soprattutto su piccole imbarcazioni a vela chiamate derive. Esistono tanti tipi di deriva: laser, 4.20, 4.70, 49er, Rs ecc..

Vi sono essenzialmente due tipi di imbarcazioni a vela a uno scafo: le derive e i cabinati. Le derive di distinguono dalle barche a chiglia essenzialmente per due motivi: le derive hanno la deriva mobile e le loro dimensioni sono ridotte, si può arrivare fino a cinque metri circa, mentre le barche a chiglia, ovvero barche dotate di una chiglia appesantita (o bulbo), dette comunemente cabinati, hanno dimensioni maggiori, dai sei metri in su, e sono dotate appunto di chiglia fissa.

In genere l’equipaggio sulle derive è ridotto per via del poco spazio che vi è a disposizione, ed è composto generalmente da due persone, raramente tre, e alcune volte anche solo una persona.

Nelle derive l’equipaggio è molto importante, come anche in un cabinato. Essendo queste imbarcazioni molto leggere, sui 100kg , l’equipaggio a bordo deve essere molto affiatato, basta poco per scuffiare ( termine che indica quando la barca si rovescia e va in acqua ), uno sbilanciamento di peso, non aver anticipato una raffica di vento, oppure essere anche solo maldestri. Non c’è niente di male nel scuffiare, anzi, alcune volte è molto divertente, e altre è inevitabile per via del vento troppo forte, ma parleremo delle scuffie in un altro post.

Ora vi lascio con un video, che spero che vi emozioni quanto emoziona me. Riguardare questo video, trovato su YouTube, mi fa ricordare l’adrenalina che ogni volta provo andando in barca vela. A mio parere le derive sono molto più emozionanti dei cabinati, poiché il rapporto che si ha con l’imbarcazione è molto più fisica e intima:

-più fisico poiché l’equipaggio, il prodiere, colui che essenzialmente sta a prua e regola il fiocco, e non solo, e il timoniere, colui che conduce la barca, con i loro pesi devono cercare di tenere la barca piatta per evitare che questa scuffi;

-più intima, non solo per il fatto che si sta attaccati con il proprio compagno di equipaggio fianco a fianco, ma anche perché vi è la vela, il vento, la barca e poi ci sei tu, quattro componenti essenziali collegati l’uno con l’altro. Le azioni che si compiono sono molto meno meccaniche di quelle sui cabinati, per ovvi motivi: le imbarcazioni infatti sono più piccole e anche la vele, quindi non si ha bisogno di demoltiplicatori di forza per regolare le vele o condurre l’imbarcazione.

Forse quando proverò la stessa adrenalina su un cabinato cambierò idea, ma per il momento trovo che l’emozioni che provi su una deriva, non la provi da nessuna altra parte.

Buon vento a tutti!

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