domenica 28 marzo 2010

MURPHY E LA VELA!

Quasi sicuramente avrete già sentito parlare di Murphy. Bene se non fosse così ne sentirete parlare oggi. Si pensa che Edward A. Murphy Jr, fosse un ingegnere dell'Aviazione Americana. La sua fama ebbe inizio quando Edward A. Murphy Jr. fece un esperimento con razzo-su-rotaia nel 1949 per testare la tolleranza del corpo umano all'accelerazione (USAF project MX981). Un esperimento prevedeva un set di 16 accelerometri montati su diverse parti del corpo del soggetto. C'erano due maniere in cui ciascun sensore poteva essere incollato al suo supporto, e metodicamente qualcuno li montava tutti e 16 nella maniera sbagliata. Murphy pronunciò la sua storica frase: “se ci sono due o più modi di fare una cosa, e uno di questi modi può condurre a una catastrofe, allora qualcuno la farà in quel modo”.
È un po’ come dire, in una giornata storta: ” non può andare peggio di così!”, stai per certo che ti rimangerai dopo pochi minuti quello che hai appena detto!

Questi assiomi, pronunciati da questo fantomatico Murphy, sono conosciuti come le famose leggi di Murphy, e quell
a per eccellenza è "If anything can go wrong, it will.". Bene! Nella vela le leggi di Murphy, ahimè, sono applicabilissime. Infatti se non sei sicuro al 100% di qualcosa, accadrà l’impensabile. Se c’è un motivo per cui puoi andare a scogli, andrai a scogli, se c’è un motivo per scuffiare, scuffierai, o peggio, se c’è un motivo per fare danni alla tua imbarcazione, li farai!

Se hai comprato una vela nuova o meglio, hai un Gennaker nuovo (per chi non lo sapesse è una vela molto sottile ) hai appena ritoppato con ago e filo uno strappo che si era creato su questa vela, al ritorno dalla tua navigazione dovrai rifare lo stesso lavoro, perché quel buco si sarà riformato nello stesso, identico, punto. Ovviamente c’è anche una legge, o meglio una costante, per questo: “Le cose vengono danneggiate in proporzione al loro valore”, quindi se compri una vela nuova, stai bene attento. Per la varie vicissitudini successi ai velisti sono state formulate leggi apposite per essi chiamate leggi di Deal:
  • Il vento varia inversamente al numero e all'esperienza delle persone a bordo ( se sei alla tua prima lezione di vela, stai sicuro che ci sarà un vento da 30 kns i primi due giorni!);
  • Per forte che sia il vento quando lasci la banchina, nel punto più lontano dal porto troverai sempre bonaccia;
  • Se si prevedono quattro possibili modi in cui qualcosa può andare male, e si prevengono, immediatamente se ne rivelerà un quinto.
Le ultime due, purtroppo si avverano quasi sempre. Magari ti svegli al mattino presto, metti il naso fuori e senti una leggere brezza marina che ti accarezza il viso, e i tuoi occhi iniziano ad illuminarsi. Finalmente le previsioni del tempo ci hanno azzeccato! Inizi a chiamare, anzi a svegliare, il tuo compagno di equipaggio dandogli appuntamento al porto. Vi preparate, e intanto il vento sale. Mettete le barche in acqua. E il vento continua a soffiare. Issate le vele. Siete pronti ad uscire. Avete anche l’imbragatura per il trapezio, non si sa mai, e quando uscite dall’insenatura, il vento inizia a calare e… bonaccia pura! E tu ti chiede perché?!?!?!?!? Semplice: Murphy! Ma il vero marinaio sa aspettare. E allora si aspetta, facendo qualche bordo, sperando che tra poco il vento salga, che inizino ad arrivare delle belle raffichette. Ma nada de nada. E come diceva Bernard Moitessier, primo a circumnavigare il globo senza scalo:
"La vela è una religione... ha i suoi riti. Se fa bello, fa bello. Se c'è vento, c'è vento. E se non c'è vento, si aspetta, si sorveglia. Hai fame, mangi. Hai sete, bevi. Ti prende sonno, dormi. E' una scuola di pazienza."
Se c’è vento c’è vento, sempre se non si mette in mezzo Murphy con le sue leggi ma, che sia una scuola di pazienza, purtroppo è vero.

Buon vento a tutti…almeno speriamo!

Nessun commento:

Posta un commento